
È stato questo il tema al centro del recente webinar organizzato dall’Università IULM, che ha voluto lanciare una riflessione sulle sfide comunicative nel settore della salute, rese quanto mai attuali dall’emergenza Covid19 e dall’esplosione dell’“infodemia”
In presenza di un folto pubblico, a vario titolo impegnato nei “mestieri della comunicazione”, il webinar organizzato nei giorni scorsi dalla IULM (Libera Università di Comunicazione e Lingue) ha messo insieme un panel di relatori di alto profilo, addetti ai lavori di primarie realtà nazionali e non solo, da alcuni mesi in prima linea come responsabili della comunicazione sia all’interno delle loro organizzazioni che verso il pubblico.
Empatia, ascolto, trasparenza, semplicità, relazione: queste le parole chiave della comunicazione contemporanea emerse dal confronto di esperienze e riflessioni dei relatori e dalla successiva tavola rotonda, moderata da Alessandra Mazzei, docente di Comunicazione d’impresa alla IULM.
Gli operatori della comunicazione sono stati e sono tuttora in trincea come lo è il personale sanitario. “All’infodemia abbiamo risposto raccontando ciò che stava succedendo in modo sereno ed emotivo nella comunicazione sia interna che esterna. L’interconnessione ora è fortissima”, ha affermato Walter Bruno – Direttore Comunicazione, Humanitas Reasearch Hospital. Ma sulle difficoltà iniziali di comunicare in maniera corretta, nel contempo rassicurando i cittadini, sono stati concordi molti interventi, tra cui quello di Daniela Poggio – Global Communications Head, Angelini Pharma, secondo cui è mancata “un’attenzione adeguata alla comunicazione, che invece avrebbe potuto essere significativa. La salute è una scienza complessa – ha proseguito Poggio – ma la comunicazione ha il compito di tradurla con qualcosa di semplice e comprensibile per la popolazione”.
Che quello della salute sia stato troppo a lungo un ambito non “indagato” e considerato minoritario nella comunicazione è convinto Alessandro Papini – Dirigente UO Comunicazione, Regione Lombardia, mentre sui risvolti di empatia, relazione e ascolto hanno richiamato l’attenzione Giampaolo Colletti – Audience e Content Manager, Sanofi Italia, secondo il quale il passo successivo è “rassicurare le proprie persone e i pazienti, informare su ciò che avviene, far sentire la propria presenza”, e Rossella Sombrero – Presidente di FERPI (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana), che ha sottolineato la necessità di “cambiare il modo di comunicare semplificandolo e coinvolgendo le persone per rendersi utili e credibili”.
La partecipazione del pubblico è stata molto sentita e attiva. Tra gli interventi si segnalano in particolare quello di Luisa Locatelli – Medical Science Liaison di Bayer, la cui sfida è stata quella di rassicurare i pazienti con malattie rare, come l’emofilia, strutturando l’home delivery, e di Adele Nardulli, CEO di Landoor, che ha posto l’accento sul ruolo delle istituzioni pubbliche, le quali dovrebbero avvertire la necessità di affidare “gli incarichi a fornitori di lunga esperienza, solido know-how e organizzazione, sostenendo la comunicazione a livello internazionale con mediatori all’altezza e non aggiudicando i bandi pubblici in base a meri criteri economici”.
Il binomio comunicazione & salute, focus del webinar della IULM, rappresenta il core dell’attività di Landoor da quasi trent’anni, in qualità di partner privilegiato nei servizi di traduzione e interpretariato di Case farmaceutiche, ospedali, centri di ricerca, produttori ed editori medico-scientifici. Un tema quanto mai sentito, quindi, che oggi più che mai ci chiama tutti a una grande responsabilità.